Sorsi di Toscana: Episodio 2 Volpaia
Un angolo di Chianti dove il tempo smette di correre.
Volpaia è uno di quei luoghi che ti accolgono già durante il tragitto.
La strada sale tra vigneti e boschi, lenta, con curve che sembrano avvicinarti un po’ alla volta. Non è un posto che si incontra per caso: è un luogo che si raggiunge con calma.
Quando arrivi e vedi le prime case di pietra, capisci subito che il borgo ha un ritmo tutto suo.
È piccolo, raccolto, silenzioso.
I vicoli sono stretti, le case sembrano appoggiate una all’altra, come se si sostenessero da anni. Non c’è confusione, non ci sono rumori forti. Volpaia ti invita a rallentare senza chiedere nulla.
Passeggiare qui è semplice: si entra, si gira qualche angolo, si segue un passaggio sotto un arco, ci si ritrova in una piccola piazza.
Non c’è molto da “fare”, ma c’è molto da guardare. E soprattutto, da ascoltare.
Il borgo è legato alla sua storia e al suo vino.
Le cantine del Castello di Volpaia sono integrate nel tessuto del paese, e vale la pena fermarsi per una degustazione.
L’atmosfera è tranquilla, il personale è accogliente, e mentre ti raccontano i vini senti che qui la produzione non è un “prodotto turistico”, ma una cosa che fanno da generazioni.
Dopo la visita, il bello è sedersi un momento.
Puoi farlo su un muretto, su una panchina o davanti all’Osteria.
Guardare la luce del pomeriggio che cambia.
Sentire l’aria più fresca che scende dai boschi.
È un attimo breve, ma ti rimane addosso.
Volpaia si visita in poco tempo, questo è vero.
Ma è uno di quei posti in cui resti volentieri più del necessario.
Ci si sta bene. Senza rumore, senza fretta, senza distrazioni.
E quando te ne vai, la sensazione è sempre la stessa:
alcuni luoghi non ti raccontano niente di speciale, e proprio per questo li ricordi.
Volpaia è uno di questi.